La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, all’art. 5, prevede che le Regioni, le Province e i Comuni promuovano ed organizzino, nelle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4), attività di osservazione e di monitoraggio delle zone esposte a frana e/o inondazione, nonché adeguate azioni di contrasto nel tempo reale, ossia di pronto intervento e prevenzione non strutturale. Il presidio territoriale svolge un prezioso ruolo di supporto tecnico per chi deve assume decisioni in ordine all’attuazione di misure di salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Le attività di presidio territoriale concorrono funzionalmente e operativamente alle attività di monitoraggio strumentale effettuato dal CFD.
Il presente Piano prevede un adeguato sistema di vigilanza sul territorio per garantire le attività di ricognizione e di sopralluogo delle aree esposte a rischio, elevato (R3) e molto elevato (R4), in grado di comunicare in tempo reale le eventuali criticità per consentire l’adozione delle conseguenti misure di salvaguardia.
Il Presidio Territoriale è composto da squadre miste che provvedono al controllo dei punti critici, delle aree soggette a rischio preventivamente individuate, dell’agibilità delle vie di fuga e della funzionalità delle aree di emergenza.
Tali squadre miste possono essere composte da:
- Personale degli uffici tecnici.
- Personale della Polizia Municipale.
- Volontariato locale.
- Personale delle diverse strutture operative presenti sul territorio.
Le squadre del Presidio Territoriale svolgono un ruolo fondamentale sia in tempo di pace sia in emergenza in quanto, oltre a svolgere i compiti di vigilanza e controllo del territorio, registrano tutti i fenomeni, gli effetti al suolo, le criticità osservate.
I membri del Presidio Territoriale sono scelti in relazione alla tipologia di evento al fine di garantire la massima affidabilità delle valutazioni. In caso di necessità, il Sindaco potrà richiedere il concorso di altre strutture o corpi dello stato. L’attivazione del Presidio Territoriale può essere richiesta dagli organi sovracomunali della protezione civile (Prefettura–UTG), dai corpi Tecnici dello Stato responsabili degli interventi di emergenza (VV.F., Carabinieri Forestali) e dalle forze dell’Ordine.
L’attivazione del Presidio Territoriale spetta al Sindaco che, con il supporto del Responsabile della Funzione Tecnica e di Valutazione, ne indirizza la dislocazione e l’azione, provvedendo ad intensificare l’attività in caso di criticità crescente verso livelli elevati.
Il Presidio Territoriale opera in stretto raccordo e sotto il coordinamento del Presidio Operativo che, già nella fase di attenzione, costituisce la struttura di coordinamento attivata dal Sindaco per le attività di sopralluogo e valutazione, provvedendo a comunicare in tempo reale le eventuali criticità per consentire l’adozione delle conseguenti misure di salvaguardia.
Il Presidio Territoriale rimane sempre in contatto con il Presidio Operativo, comunicando in tempo reale l’evoluzione della situazione in modo da permettere l’attuazione delle opportune misure per la salvaguardia delle persone e delle cose.
In caso di attivazione del COC, il Presidio Territoriale continua a svolgere la sua funzione interfacciandosi con il COC medesimo.
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